Nel calcio di oggi ogni società e staff tecnico cura il dettaglio per arrivare all’obbiettivo predisposto e sempre di più l’analisi di ogni singolo ruolo all’interno di una squadra di calcio diventa determinante, perciò vorrei parlare della scelta tecnico tattica di uno dei ruoli più importanti: il portiere.
In molti potranno anche pensare :” Ma il portiere deve solo parare, fare le uscite e rinviare”, ma dietro alla scelta di un portiere ci sono parametri ben più profondi della parata, dell’uscita e del rinvio, mi riferisco ovviamente all’ambiente professionistico. Uno di questi parametri è l’ambientazione tecnico-tattica, ovvero come si inserisce un portiere in base alle richieste della squadra e dell’ allenatore, perciò questa valutazione più di squadra che del singolo giocatore, mi fa pensare perchè ancora ci poniamo la domanda :”Chi è il portiere più forte del mondo?” e personalmente una risposta la vorrei anche dare, ovvero che dal mio punto di vista ogni squadra ha il migliore portiere del mondo, perchè nel suo contesto tecnico-tattico quel portiere è perfetto. Mi rendo che conto che come risposta è velleitaria, ma io sto considerando non il portiere in se, ma come si approccerebbe quel portiere a una determinata situazione tecnico-tattica.
Dopo questa considerazione vorrei portare due esempi di portieri, i quali potrebbero essere la risposta alla domanda sovrastante, sto parlando di Oblak e Ter Stegen. Questi due super portieri, perchè sono diventati così determinanti nelle proprie squadre? (potrei fare miglioni di esempi, ma ho preso due top portieri dello stesso campionato). La risposta è che sono state esaltate le caratteristiche di questi due portieri, grazie al modo di giocare delle loro squadre. L’Atletico Madrid grande capacità difensiva, infatti difende abbastanza basso, è una squadra abituata a soffrire, perciò serviva un portiere molto forte tra i pali (vedi Liverpool-Atletico Madrid) e che sappia gestire un’area di rigore spesso molto affollata. Dall’altra parte abbiamo una squadra che ha come principio il dominio della palla, di conseguenza serve un portiere che sappia uscire col palleggio da fasi di pressing, che sappia impostare da dietro. Si nota che solo analizzando poche differenze rispondere alla domanda, chi sia il più forte del mondo diventa impossibile.
Tutto questo serve per dire che ogni allenatore con i suoi principi di gioco dovrà scegliere un portiere che riesca ad esaltare questi principi, come ogni giocatore di movimento, e vorrei chiudere con una domanda, per collegarmi al discorso appena fatto sopra, Ma se mettessi Oblak nel Barcellona e Ter Stegen nell’Atletico, sarebbero gli stessi portieri di oggi?